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Produzione di differenze, turbamento, contaminazione, ginnastica delle mani e degli occhi, spaesamento, ambiguità, ironia, arte come interrogazione, dilaniante, divisione tra sperimentazione e tradizione, tra conservazione e tradizione, arte come fare, arte e responsabilità politica. Questi alcuni dei concetti ricorrenti nella sua lunga e intensa vita artistica nella quale, come scrive Pier Giovanni Castagnoli “la ricchezza degli esiti linguistici, la flessibilità degli strumenti, la proprietà e la pregnanza con cui essi hanno saputo tradurre esigenze, propositi pensieri che si sono continuamente rinnovati con inesausta tensione intellettuale ed indomata partecipazione emotiva nel corso degli anni”.
Nell’arte non solo come pittore ma chiamato anche a ricoprire incarichi in istituzioni private e pubbliche. Straordinario professore all’Accademia di Belle Arti, direttore negli anni settanta dell’Accademia di Urbino, attento studioso e conoscitore dell’arte, amava molto parlare del lavoro degli altri artisti, curioso di dialogare con i suoi studenti, alcuni dei quali oggi importanti artisti, capace di condividere con loro conoscenze e passioni e costruire rapporti umani continuati negli anni e tutto questo, anche, faceva parte dell’essere artista di Concetto Pozzati.
fonte:https://www.rivistasegno.eu/concetto-pozzati-il-corsaro-della-pittura/