Walter Piacesi è nato ad Ascoli Piceno nel 1929.
Vive prima ad Ancona poi trasferisce nel 1948 ad Urbino e frequenta l’istituto di Belle Arti, dove ottiene la cattedra di calcografia e tiene nei primi anni ’70 i Corsi Internazionali di Tecniche dell’Incisione.
Nel 1975 è insegnante di Tecniche dell’Incisione all’Accademia di Belle Arti di Firenze, dove rimarrà fino all’82.
Oltre all’insegnamento Piacesi produce sin dalla metà degli anni ’50 un’intensa attività pittorica e incisoria a livello nazionale e internazionale. Creatività, spirito d’osservazione e agilità grafica sono insiti in lui, di loro si serve per cogliere ogni aspetto della vita attuale, moderna; disegnare è una necessità, un modo semplice e diretto per approfondire e comprendere l’animo umano e l’essenza delle cose, periferie, paesi, animali, uomini e cose conosciute e amate da sempre, qualsiasi motivo esaltasse la sua immaginazione o gli suggerisse una storia.
Un elemento dominante, in Piacesi, è l’esaltazione della donna, unica nel suo genere, e messa in risalto in ogni suo aspetto: morbida, vissuta, sbarazzina, discinta, lasciva e civettuola ma mai volgare: pur rappresentandola in tutte queste vesti non tralascia, anzi quasi paradossalmente esalta, la fragilità dell’essere umano in quanto donna e la pienezza della sua femminilità.
Osservatore garbato della realtà che lo circonda, riesce a cogliere col segno e col colore situazioni di estremo disagio, raccontate nelle aule dei tribunali o nell’amore pagato, tristezze di una certa quotidianità che a volte ritrova tra la gente o negli innamorati, un vissuto da cui cogliere le contraddizioni, con la capacità di riscattarle solo attraverso l’ironia.